martedì 24 novembre 2009

Finalmente una bella visione per L'Aquila! - L’Aquila Capitale Europea della Cultura 2019

Recentemente ho scritto qui e sul principale giornale abruzzese della mancanza di visione per la ricostruzione. Poi pochi giorni fa è arrivata una proposta che, secondo me, ha il potenziale per sostenere in modo vivo e condivisione almeno una parte importante degli sforzi per la rinascita della città capoluogo della Regione di cui mi sento cittadino: L’Aquila Capitale Europea della Cultura 2019.

L’iniziativa di candidare L’Aquila Capitale Europea della Cultura 2019 è stata proposta dell’On. Pierluigi Mantini e Roberto Daneo, (che ripublichiamo qui sotto). Ma non è solo un'idea lanciata lì, tanto per parlare. E' solo il punto di partenza di un progetto concreto.

Siccome ho constatato molto entusiamo dalle persone che mi hanno detto di aver letto l'articolo, ho contattato alcuni giovani professionisti che hanno al cuore L'Aquila e abbiamo avviato un gruppo su Facebook 1l 18 novembre che in pochi giorni ha accolto oltre 3000 aderenti. http://www.facebook.com/group.php?v=wall&gid=183317549268.

Per chi non utilizza Facebook, si può partecipare iscrivendosi anche al blog per restare informato e per aggiungere il proprio sostegno

http://laquilacapitalecultura2019.wordpress.com/

Se L’Aquila diventassse Capitale della Cultura 2019 non sarebbe solo un riconoscimento del patrimonio attivo e ambientale della città, serverebbe anche come garanzia per la rinascità della città e fungerà da “parafulmine” per chi opera e sostiene la cultura sul luogo.

Grazie per lo sostegno. In seguito ripubblichiamo l’appello.


L’AQUILA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA 2019


Abbiamo avviato uno splendido progetto per il futuro dell’Aquila e la rinascita del suo territorio: la candidatura di L’Aquila a Capitale Europea della Cultura per il 2019.
Concepito come un mezzo per avvicinare i cittadini europei, la Città Europea della Cultura venne lanciata nel 1985 dal Consiglio dei Ministri greco su iniziativa del Ministro della cultura Melina Mercouri. Da allora l'iniziativa ha avuto sempre più successo tra i cittadini europei e un crescente impatto culturale e socio-economico sui numerosi visitatori che ha attratto.
Le città europee della cultura sono state designate su basi intergovernative fino al 2004; gli stati membri selezionavano unanimemente le città più adatte ad ospitare l'evento e la Commissione Europea garantiva un sussidio per le città selezionate ogni anno. Dal 2005 le istituzioni europee prendono parte alla procedura di selezione delle città che ospiteranno l'evento.
Nel 1999, la Città europea della cultura è stata ribattezzata Capitale Europea della Cultura ed è ora finanziata attraverso il programma Cultura 2000. Tre sono le città italiane che sinora hanno beneficiato della selezione: Firenze nel 1986, Bologna nel 2000 (per un’edizione straordinaria che prevedeva numerose città contemporaneamente capitali) e infine Genova nel 2004.
Con la Decisione 1622/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio, è stato istituito un calendario, che assegna a rotazione a due Stati membri dell’UE per ogni anno il titolo di Capitale Europea della cultura. L’Italia, insieme alla Bulgaria, avrà nuovamente diritto ad ospitare la Capitale Europea della Cultura nel 2019.
Dunque, possiamo farcela!
Il patrimonio architettonico, culturale ed artistico dell’Aquila ha paradossalmente suscitato l’interesse dei media e dell’opinione pubblica solo a seguito del sisma che ha colpito l’Abruzzo il 6 aprile 2009.
La designazione di L’Aquila 2019 aCapitale Europea della Cultura è una scelta di grande profilo per diverse ragioni.
L’Aquila ha una storia rilevante e originale nel panorama europeo. È città di grandi tradizioni culturali, in primis sotto il profilo architettonico: circuito delle Basiliche di Collemaggio, S. Maria del Suffragio e S. Bernardino, le chiese, la famosa fontana delle 99 cannelle, i numerosi castelli e palazzi disseminati sul territorio. Tuttavia L’Aquila è anche sede di uno dei 18 Teatri Stabili in Italia, vanta una tradizione musicale e operistica ragguardevole, ed è attiva anche nel campo cinematografico internazionale.
Il 2019 rappresenta un orizzonte temporale congruo per procedere alla riqualificazione del patrimonio architettonico, capace di offrire alla popolazione una prospettiva certa sui tempi della ricostruzione complessiva della città.
Le risorse già stanziate per la ricostruzione si trasformerebbero da un mero “contributo alla ricostruzione”, in un effettivo investimento di sviluppo, grazie all’effetto promozionale che un Grande Evento come la Capitale Europea della Cultura potrebbe generare. Non solo “il più grande cantiere edilizio di Europa” ma un cantiere skill intensive labour, ricco di idee e di valori.
Come solitamente accade in occasione dei grandi eventi, la Capitale Europea della cultura costituirebbe un potente “driver” di cambiamento, capace di riorientare la vocazione del territorio verso nuove forme di specializzazione (cultura, turismo, ecc.), con effetti assai positivi anche sul tessuto imprenditoriale.
L’impegno di numerose istituzioni internazionali e paesi stranieri (Germania, Spagna, Francia, USA) nella ricostruzione, fanno dell’Aquila un prototipo di collaborazione internazionale in ambito culturale, affermando la dimensione europea della città.
La riflessione recentemente avviata finalizzata alla candidatura della città dell’Aquila a Patrimonio mondiale dell’UNESCO ne risulterebbe ulteriormente rafforzata.
L’Aquila verrebbe rivitalizzata anche come città universitaria, centro di eccellenze, secondo le proposte O.C.S.E., sede di saperi e conoscenze diffusi, capaci nuovamente di attirare studenti dal resto dell’Italia e, potenzialmente, da tutto il bacino del Mediterraneo.
In sintesi, la ricostruzione dell’Aquila diventerebbe un paradigma della capacità di progettare il futuro attraverso un’attenta rilettura del proprio passato, individuando un equilibrio urbanistico, antropico e culturale capace di coniugare storia e modernità, rigore costruttivo e rispetto di un territorio a forte rischio naturale, trasformando un elemento potenzialmente distruttivo per la collettività locale in un’opportunità di cambiamento per tutto il territorio, una sfida esemplare per l’Europa e il mondo.
Abbiamo promosso la costituzione di un Comitato d’Onore con alte personalità abruzzesi nel campo delle istituzioni, della cultura, dell’economia, del giornalismo. Abbiamo già formalmente interessato il Governo italiano nella persona del Ministro per il beni e le attività culturali.
Collaborano con noi i giovani professionisti che hanno preparato il dossier vincente di Milano per l’EXPO 2015.
Nel mese di dicembre presenteremo a L’Aquila l’iniziativa, con le autorità locali e le personalità che vorranno aderire al Comitato Promotore e alla istituenda Fondazione.
Ma nulla si potrà senza il concorso e la passione dei cittadini. Vogliamo un sogno per L’Aquila, ne abbiamo diritto, si può fare.

di Pierluigi Mantinie Roberto Daneo

Publicato Mercoledì 18 novembre 2009 su Il Centro, Pagina 16

GrowingAbruzzo.blogspotcom

Nessun commento: