giovedì 31 gennaio 2008

Rilanciare il Turismo Abruzzese

Il turismo rimane una delle industrie (forme di introito) più importanti dell’Abruzzo e dell’Italia. Fra diretto ed indotto l'economia turistica è forse l'industria più importante del Paese; nel momento in cui i settori diversi dell'economia industriale italiana soffrono complessi di competitività, l'unicità e la tipicità di certi nostri prodotti turistici rappresentano sicuramente una garanzia nell’offerta delle proposte.

Secondo l'Omt (Organizzazione Mondiale del Turismo), il mercato del turismo è in costante crescita e l'Europa, la principale destinazione turistica al mondo, continuerà a vedere aumentare il numero di arrivi turistici, raddoppiando le proprie cifre nei prossimi 25 anni fino ad arrivare a più di 700 milioni di arrivi.

Sta cambiando l'aspetto globale del turismo. La quota di mercato dei settori tradizionali del turismo, come ad esempio quello “sole e spiaggia”, diminuirà a favore della crescita del turismo alternativo, ossia quello culturale, enogastronomico, religioso, ambientale, tutte forme di turismo che dovrebbero, almeno sulla carta, trovare nell’Abruzzo una destinazione invidiabile.

L’estate scorsa, invece, ha visto la situazione abruzzese poco confortante. Arrivi e presenze sono diminuiti complessivamente sia sulla costa (-0,1% e -…) che nelle zone di montagna (-14,8% e -14,7% ). La flessione delle presenze nelle aree interne è particolarmente preoccupante, in quanto il turismo di qualità delle aree interne italiane è uno dei settori a maggiore tasso di crescita a livello nazionale e europeo.

Lo sviluppo del turismo sostenibile, secondo la definizione dell'Omt, deve soddisfare "le esigenze attuali dei turisti e delle regioni di accoglienza, tutelando nel contempo e migliorando le prospettive per il futuro". Sostanzialmente, lo sviluppo di un turismo sostenibile significa che lo sviluppo di un'area turistica deve offrire nuove opportunità di lavoro, deve portare ad un miglioramento del tenore di vita locale, ed operare, nello stesso tempo, per una conservazione del patrimonio naturale e culturale del luogo. Comporta comunque un modo di intendere l’industria diverso da quello del turismo di massa tradizionale, che peraltro non sarebbe molto adatto alle aree interne abruzzesi.

Il turismo sostenibile delle aree interne potrebbe, comunque, diventare uno dei motori di sviluppo di tali aree, contribuendo così anche a frenare lo spopolamento dei centri minori e incentivando l’aumento dei valori immobiliari.

Il turismo, come tutti i servizi, è un’industria fortemente collegata al fattore tempo. Ogni notte in albergo, come ogni tavolo vuoto al ristorante o ogni posto vuoto al teatro sono potenziali introiti persi per sempre. Perciò l’urgenza e la necessità di azioni concrete che attendono il nuovo governo regionale, a partire dall’attivazione di risorse che possano essere messe in circolo dalla creazione di sistemi turistici locali (STL), previsti e coperti finanziariamente da una legge nazionale di ben quattro anni fa (L.29 Marzo 2001, n. 125, articolo 5).

Gli STL sono tra le più innovative novità nella promozione del turismo nel nostro paese. Raccogliendo zone territoriali omogenei attorno alle proprie caratteristiche distintive, come presenza di importanti beni ambientali o culturali, di tradizioni enogastronomiche e artigianali e di strutture e servizi turistici, la creazione di STL mirati permetteranno di promuovere diverse aree della nostra Regione anche in base alla propria identità. Dovranno, per legge, agire implementando progetti e programmi ben definiti e potranno lavorare con continuità sulla propria zona. In altre parole, mentre l’APTR e l’Assessorato al Turismo dovranno curare e gestire progetti strategici di impatto per tutta la Regione, gli eventuali STL dovranno agire sul tessuto pubblico-privato di territori ben definiti e creare identità turistiche chiare, in modo da promuovere un progetto solido volto ad attirare un numero sempre maggiore di visitatori da fuori regione.

La Regione Abruzzo ha recepito i STL (passo necessario in quanto la riforma del Articolo V della Costituzione trasferisce la competenza esclusiva in materia di turismo alle Regioni) solo a luglio 20004 (L.R. n.17/2004) e il relativo regolamento è stato approvato negli ultimi giorni della passata legislatura. È comprensibile che il nuovo governo regionale deciderà a rivedere il regolamento con il coinvolgimento degli operatori. Ma l’urgenza resta non solo per rilanciare il turismo abruzzese ma anche perché la stessa legge del 2001 prevede anche finanziamenti nazionali. Per di più, ben 30% delle risorse finanziarie messe a disposizione della legge del 2001 sono destinate non agli STL (che ne prendono 70%), bensì a sostenere progetti a carattere interregionale. Dei 34 progetti attualmente finanziati, solo uno comprende l’ Abruzzo.

E ogni lasciata è persa.







versione simile pubblicato su Il Centro Aprile 2005

1 commento:

GrowingAbruzzo ha detto...

Anche questo testo mi sembra attuale oggi, anche a distanza di due anni.

Purtroppo pare che il treno dei finanziamenti per i STL è stato perso.

Ogni lasciata e persa.

Non vuol dire che la creazione di un sistema locale per il turismo, sia in termini formali che di cultura imprenditoriale, non vale più. Anzi, azzardo che oggi è ancora più importante, e può essere fatto anche senza gli elementi strutturali e le partecipazioni controproducenti che sarebbero diventati necessari per soddisfare i bandi ma non le esigenze del territorio e del mercato.