giovedì 8 maggio 2008

I Cinesi delocalizzano in America....perchè non in Italia?

Oggi (l'8 marzo) Il Sole 24 Ore ha pubblicato un interessante articolo, a firma di Daniela Roveda, su PMI cinesi che investono nel meridione degli Stati Uniti. Ed i motivi? Costi dei terreni e aiuti fiscati offerti al livello regionale compensano i costi maggiori del mano d'opera di qualità che comunque trovano. Inoltre, c'è il pregio dell'accesso diretto al mercato nordamericano.

Il dollaro debole è visto solo come un fattore recente che possa accellerare il processo, ma non è l'elemento trainante. Ciò che è importante notare è che è le industrie dei cosidetti paesi emergenti (non solo la Cina ma anche l'India, il Messico ed altri) hanno cominciato, già da diversi anni, ad investire nei paesi del G8.

Qualche anno fa in un'intervista televisiva Sergio Galbiati ha fatto la domanda provocatoria: invece di chiederci come rallentare la fuga di investimenti verso la Cina, forse sarebbe più importante pensare a come fare sì che i cinesi vengono ad investire da noi?

L'approvazione del regime 87.3.c per gran parte dell'Abruzzo interno, insieme al nuovo piano di utlizzo dei fondi europei già approvato dall'UE, vuol dire che, almeno per i prossimi 5 anni la Regione dispone di strumenti paragonabili a quelli che gli Stati dell'Usa utilizzano per attirare investitori estere, anche quelle cinesi indicati dell'Articolo sul Sole 24 Ore.
Ma occorre un piano di marketing e di "business development" concreto, non i soliti siti, conferenze, viaggetti e brochure.

Come siamo messi?

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